Gli omicidi ormai quotidiani delle donne rappresentano una vera e propria emergenza sociale, diventata anche un’emergenza educativa di fronte alla quale la scuola non può più tacere.
Gli stereotipi di genere si delineano e iniziano a sedimentarsi nei bambini fin dalla più tenera età, dallo stereotipo al pregiudizio il passo è breve.
Il pregiudizio può sfociare in comportamenti discriminatori e prevaricatori come il razzismo, il sessismo e l’omofobia.
Nelle Linee Guida Nazionali intitolate “Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione” si fa riferimento al condizionamento socio-culturale che ha caratterizzato i rapporti tra i sessi come rappresentazioni sociali che separano invece di unire uomini e donne, ma evidenzia anche l’importante ruolo che la scuola deve avere nel decostruire gli stereotipi di genere.
L’educazione alla parità tra i sessi, alla prevenzione della violenza di genere deve entrare a far parte del Piano dell’Offerta Formativa di istituto e investire in maniera trasversale tutte le discipline, anche mediante la scelta oculata dei libri di testo, spesso impregnati di contenuti stereotipati dei ruoli maschili e femminili.
Fondamentale il coinvolgimento dei genitori nel pieno rispetto del patto educativo di corresponsabilità scuola-famiglia.
Importantissima e altrettanto imprescindibile è la formazione sistematica degli insegnanti e delle insegnanti.
I bambini e le bambine di oggi saranno gli uomini e le donne di domani, per questo motivo l’educazione al rispetto e alla parità di genere deve far breccia in classe, concretamente, costantemente, quotidianamente.