Il Parlamento europeo ha approvato (con 490 voti favorevoli, 82 contrari e 48 astenuti) una risoluzione legislativa su proposta dello stesso e del Consiglio Europeo in materia di congedo di paternità, congedo parentale, congedo di assistenza e modalità di lavoro flessibili per i lavoratori che sono genitori o caregiver.
La nuova direttiva Ue 2019/1158 si applica a tutti i lavoratori, uomini e donne, che hanno un contratto di lavoro o un rapporto di lavoro quale definito dal diritto, dai contratti collettivi o dalle prassi in vigore in ciascuno Stato membro, tenendo conto della giurisprudenza della Corte di giustizia Europea.
Gli Stati membri dovranno adottare le necessarie misure per garantire che il padre (e nei limiti del diritto nazionale un parente equivalente) abbia il diritto di assentarsi dal lavoro per dieci giorni in occasione della nascita o dell’adozione del figlio. L’obiettivo è facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia, rafforzare il ruolo del padre e in ultima analisi favorire la natalità in un contesto di invecchiamento della popolazione.
I singoli Paesi potranno valutare se sia possibile adottare questa misura prima della nascita del figlio o solo dopo e se potrà avere modalità flessibili. Il diritto al congedo di paternità non è subordinato a una determinata anzianità lavorativa o di servizio.
La direttiva stabilisce inoltre che ciascun lavoratore disponga di un diritto individuale al congedo parentale di quattro mesi da sfruttare prima che il bambino raggiunga una determinata età, non superiore agli otto anni, che deve essere specificato da ciascuno Stato membro o dai contratti collettivi. Due mesi di congedo parentale non possano essere trasferiti all’altro genitore. Le condizioni di accesso e le sue modalità di applicazione sono adeguate alle esigenze dei genitori adottivi, dei genitori disabili e dei genitori di figli con disabilità o malattie a lungo decorso.
È previsto anche il diritto di usufruire di un congedo di assistenza di cinque giorni lavorativi all’anno.
A ciascun lavoratore è garantito poi il diritto di assentarsi dal lavoro per cause di forza maggiore derivanti da ragioni familiari urgenti in caso di malattie o infortuni che ne rendano indispensabile l’immediata sua presenza.
Infine i lavoratori con figli fino a otto anni e i caregiver familiari hanno il diritto di chiedere orari di lavoro flessibili per motivi di assistenza. La durata di tali modalità di lavoro flessibili può essere soggetta a una limitazione ragionevole.
Vedremo se la Legge di Bilancio 2020 nostrana porterà qualche positiva novità a tal proposito.
Ricordiamo che, affinché una direttiva abbia effetto a livello nazionale, i Paesi dell’Unione europea devono recepirla adottando una legge, diversamente la Commissione potrà avviare procedure di infrazione e adire la Corte di giustizia della Ue (la mancata esecuzione della sentenza può portare a una nuova condanna con conseguenti ammende).
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