La Sardegna insieme alle altre Regioni a statuto speciale e' stata esclusa dalla bozza del Decreto di riparto dei 70 milioni di euro previsti nella Legge di Stabilita' nazionale, destinati per il servizio di assistenza scolastica in favore degli studenti con disabilita', in promulgazione questi giorni.
Alla denuncia su Facebook dell'assessore regionale all'Istruzione, Claudia Firino, e' seguita la protesta delle associazioni.
"Una grave discriminazione, ingiustificata - commentano Marco Espa Presidente Nazionale ABC Associazione Bambini Cerebrolesi e Francesca Palmas Responsabile Scuola ABC, entrambi membri dell'Osservatorio sull'integrazione Scolastica Ministeriale, unici rappresentanti sardi - alla quale ci opponiamo con forza, chiedendo che la stessa Regione Sardegna esiga immediatamente un cambio di rotta dal Governo;
il servizio di assistenza specialistica scolastica e' infatti un livello essenziale che va garantito perche' anche gli alunni con disabilita' possano esercitare il loro pieno diritto allo studio, al pari degli altri.
Oggi la Regione, - a seguito di una legge promossa da Espa quando era consigliere regionale - ndr -, stanzia con un fondo dedicato 9 milioni di euro aggiuntivi per l'assistenza scolastica e il trasporto degli alunni con disabilita' di ogni ordine e grado, che ha appena deliberato in Giunta;
certo non sono sufficienti perche' e' necessario uno stanziamento di base appunto che deriva dai fondi nazionali;
dei 70 milioni di euro - continua Palmas - spetterebbero alla Sardegna circa 3 o 4 milioni di euro, tutti destinati ad implementare il servizio di supporto organizzativo scolastico previsto per Legge (L.R. n.9 del 2006)". Come sottolineano Espa e Palmas, "non stiamo parlando di un qualcosa di facoltativo". "
La Regione Sardegna - dicono - ha iniziato l'iter amministrativo per la ridefinizione delle competenze come dettato dalla Legge Delrio (soppressione delle Province).
In questo quadro e' del tutto incomprensibile l'esclusione dal decreto di riparto della Sardegna (e delle altre regioni a statuto speciale) fattispecie non rilevabile ne' nella legge 56/2014, ne' nei fatti e atti, ne' nella logica, ne' nel comma 947 della Legge di stabilita'.
Un grande abbaglio giuridico amministrativo, quindi".
Il diritto degli alunni con disabilita', per Palmas, e' un diritto soggettivo costituzionalmente garantito "e viene prima di qualsiasi restrizione di natura economica". "
Se fosse necessario non esiteremo a rivolgerci ai tribunali per tutelare il diritto allo studio degli alunni con disabilita' discriminati, lo abbiamo gia' fatto, ma ci auguriamo che la Regione si schieri fortemente contro questa misura, anche impugnando l'atto e chieda al Governo di rivedere immediatamente il Decreto di riparto, tutelando cosi' i suoi cittadini piu' svantaggiati.
Chiediamo con una lettera - conclude Francesca Palmas - a tutti i parlamentari sardi e ai consiglieri regionali di mobilitarsi".
Fonte: www.superabile.it